
Sommario
- 1 Introduzione al ruolo del Responsabile Unico del Progetto nel nuovo Codice Appalti
- 2 Da procedimento a progetto: ecco cosa cambia
- 3 Nomina del Responsabile Unico del Progetto: modalità, criteri e novità del Correttivo
- 4 Requisiti fondamentali del RUP
- 5 Compiti specifici del Responsabile Unico del Progetto in tutte le fasi
- 6 Compiti specifici del RUP nella fase di affidamento
- 7 Compiti specifici del Responsabile Unico del Progetto durante la fase esecutiva
- 8 Compenso ed incentivi per il Responsabile Unico del Progetto
- 9 RUP e digitalizzazione degli appalti: nuove competenze e obblighi
- 10 Rapporti e relazioni del Responsabile Unico del Progetto con gli altri soggetti dell’appalto
- 11 Conoscenze multidisciplinari e formazione continua necessarie al Responsabile Unico del Progetto
Introduzione al ruolo del Responsabile Unico del Progetto nel nuovo Codice Appalti
Con l’entrata in vigore del nuovo Codice dei Contratti Pubblici (D.Lgs. 36/2023), il Responsabile Unico del Progetto (RUP) ha assunto una nuova identità giuridica e operativa rispetto al passato. Non è più solo un “Responsabile Unico del Procedimento” come era previsto dal precedente codice (D.lgs. 50/2016) , ma ad oggi è paragonabile ad un vero e proprio project manager pubblico.
Il RUP segue tutto il ciclo di vita dell’appalto: dalla programmazione alla progettazione, dall’affidamento all’esecuzione e collaudo. Anche il Correttivo al Codice Appalti (D.Lgs. 209/2024) in vigore dal 31 dicembre 2024, ha introdotto novità in merito al ruolo del Responsabile Unico del Progetto, soprattutto in riferimento alle opzioni di nomina.
Vediamo di seguito la guida completa e aggiornata al 2025 sul ruolo dei Responsabile Unico del Progetto nel codice degli appalti, con i relativi compiti, le caratteristiche, gli obblighi, le responsabilità e le ultime novità introdotte dal Correttivo.
Da procedimento a progetto: ecco cosa cambia
Una figura manageriale con responsabilità estese
La trasformazione semantica relativa alla figura del RUP – che da Responsabile Unico del Procedimento è diventato Responsabile Unico del Progetto – non è una modifica soltanto formale.
Con il nuovo Codice degli Appalti, infatti, il RUP assume un ruolo orientato maggiormente all’aspetto manageriale, che punta principalmente al raggiungimento dei risultati.
La sua funzione oggi è quella di presidiare l’intero ciclo del progetto in chiave gestionale, al fine di assicurare che vengano rispettati specifici obiettivi riguardanti, in particolar modo, le tempistiche, la qualità e gli obblighi normativi legati all’affidamento di appalti e concessioni.
Le caratteristiche del ruolo del RUP sono regolamentate dall’art. 15 del nuovo Codice Appalti, mentre all’Allegato I.2 vengono disciplinati i requisiti professionali, le modalità di individuazione e i compiti che deve svolgere a seconda delle diverse fasi.
Oltre al RUP, le stazioni appaltanti e gli enti concedenti possono nominare inoltre dei responsabili di fase per ciascuno stadio dell’appalto (programmazione, progettazione, affidamento, esecuzione), per evitare che tutta la responsabilità si concentri su un’unica figura, favorendo una gestione più agile e specializzata dei vari passaggi.
Potresti trovare utile: “Il Rup, responsabile Unico del Progetto: chi è, cosa fa, quali sono le sue responsabilità”
Nomina del Responsabile Unico del Progetto: modalità, criteri e novità del Correttivo
Quando e da chi viene nominato il RUP
Essendo il coordinatore generale dell’intero processo, il Responsabile Unico del Progetto dev’essere nominato già nella fase iniziale, direttamente nel bando di gara, dalla stazione appaltante o dall’ente concedente. In assenza di indicazione nel bando, le funzioni saranno automaticamente assunte dal responsabile dell’unità organizzativa competente per la spesa.
La selezione del RUP può ricadere anche su dipendenti assunti a tempo determinato, purché siano in possesso dei requisiti previsti per la nomina.
La principale novità introdotta dal Correttivo al Codice Appalti riguarda la nomina del Responsabile Unico del Progetto, e concede la possibilità, in caso di accertata carenza interna di personale qualificato, di nominare il RUP anche tra i dipendenti di altre amministrazioni pubbliche. Tale previsione si applica quando la struttura proponente non è in grado di coprire il ruolo con risorse proprie in possesso dei requisiti richiesti.
Importante ricordare che la nomina, in quanto obbligatoria, non può essere rifiutata.
Requisiti fondamentali del RUP
Esperienze, titoli e competenze
Il nuovo Codice distingue i requisiti del RUP in base alla tipologia di appalto: lavori pubblici, servizi e forniture, oppure lavori complessi o di particolare tecnicità.
Appalti di lavori
Per gli appalti di lavori, il RUP deve essere un tecnico abilitato alla professione, con esperienza diversificata a seconda dell’importo:
- ≥ 5 anni di esperienza per lavori pari o superiori alla soglia di rilevanza europea;
- ≥ 3 anni per importi ≥ 1 milione ma < soglia UE;
- ≥ 1 anno per lavori sotto 1 milione di euro.
Servizi e forniture
Nel caso di forniture e servizi i requisiti sono simili, ma adattati alla natura dell’intervento. In presenza di tecnologie avanzate (come dispositivi medici o sistemi informatici), possono essere richieste competenze supplementari e il possesso di una laurea magistrale.
Lavori complessi
Per lavori complessi, è necessaria un’esperienza quinquennale nella gestione di appalti analoghi, una laurea magistrale attinente e competenze in Project Management, anche certificate da corsi specifici.
Leggi anche: “Contratto di appalto: tutto quello che devi sapere”.
Compiti specifici del Responsabile Unico del Progetto in tutte le fasi
Il nuovo Codice suddivide le attività del RUP in tre categorie principali: compiti comuni, compiti nella fase di affidamento e compiti nella fase esecutiva.
Compiti comuni
I compiti specifici comuni a tutti i contratti e le fasi che il Responsabile Unico del Progetto deve soddisfare sono disciplinati all’art. 6 dell’Allegato I.2, che specifica innanzitutto quale sia il suo ruolo in termini generali:
“Il RUP, anche avvalendosi dei responsabili di fase nominati ai sensi dell’art. 15, comma 4, del codice, coordina il processo realizzativo dell’intervento pubblico nel rispetto dei tempi, dei costi preventivati, della qualità richiesta, della manutenzione programmata. Per la fase dell’esecuzione vigila, in particolare, sul rispetto delle norme poste a presidio della sicurezza e della salute dei lavoratori.”
I compiti del RUP nello specifico sono:
- Formulare proposte e fornire dati e informazioni per poter la preparazione del programma triennale dei lavori pubblici, del programma triennale per l’acquisto di beni e servizi e del programma annuale da approvare (obbligatori ai sensi dell’art. 37);
- Verificare che le aree e gli immobili interessati dal progetto siano liberi e disponibili e, in caso di lavori, controllare la regolarità urbanistica dell’intervento pubblico o promuovere eventuali varianti urbanistiche;
- Proporre alla stazione appaltante la conclusione di un accordo di programma quando diventa necessaria l’azione integrata e coordinata di diverse amministrazioni;
- Proporre l’indizione (o direttamente indire, se di sua competenza) la conferenza di servizi, nel caso in cui diventasse necessario, oppure utile, procedere con l’acquisizione di intese, pareri, concessioni, autorizzazioni, permessi, licenze, nulla osta, assensi, o simili;
- Svolgere l’attività di verifica dei progetti per tutti i lavori di importo inferiore a 1 milione di euro, e assicurare il rispetto del procedimento di verifica della fase di progettazione;
- Sottoscrivere la validazione del progetto posto a base di gara, insieme all’eventuale responsabile della fase della progettazione (se nominato), facendo riferimento al rapporto conclusivo redatto dal soggetto preposto alla verifica, oltre che alle eventuali controdeduzioni del progettista. In caso di dissenso sull’esito, deve fornire adeguata motivazione;
- Accertare e attestare le condizioni che richiedono di non suddividere l’appalto in lotti, ai sensi dell’art. 58 del nuovo Codice degli contratti;
- Decidere i sistemi di affidamento dei lavori, servizi e forniture, la tipologia di contratto da stipulare e il criterio di aggiudicazione da adottare;
- In caso di affidamento con criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa, il RUP deve richiedere alla stazione appaltante che venga nominata una commissione giudicatrice;
- Promuovere l’istituzione dell’ufficio di direzione dei lavori;
- Qualora non venisse nominato un responsabile per la fase di affidamento, deve provvedere all’acquisizione del CIG (Codice Identificativo di Gara);
- Esercitare infine tutte le competenze che gli sono attribuite da specifiche disposizioni del codice e, in ogni caso, svolgere tutti i compiti relativi alla realizzazione dell’intervento pubblico che non siano specificatamente attribuiti ad altri organi o soggetti.
Compiti specifici del RUP nella fase di affidamento
Ci sono altri compiti specifici attribuibili al Responsabile Unico del Progetto, che sono divisi in base alle fasi.
In questa fase il RUP deve:
- Esercitare funzioni di coordinamento e verifica per assicurare il corretto svolgimento delle procedure e, se non è stato nominato un responsabile di fase, deve verificare anche la documentazione amministrativa;
- In caso di aggiudicazione con il criterio del minor prezzo, dovrà verificare la congruità delle offerte, approfondire la verifica sulle offerte anormalmente basse, e potrà procedere direttamente alla valutazione delle offerte economiche. La “congruità delle offerte” è il processo per accertare se un’offerta, nel suo complesso, sia attendibile e affidabile per la corretta esecuzione dell’appalto;
- Disporre le esclusioni dalle gare;
- Svolgere tutte le attività che non implichino l’esercizio di poteri valutativi (che spettano alla commissione giudicatrice) in caso di affidamenti con il criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa;
- Se dispone del potere di manifestare all’esterno la volontà della stazione appaltante, deve adottare il provvedimento finale di affidamento della gara.
Compiti specifici del Responsabile Unico del Progetto durante la fase esecutiva
- Fornire istruzioni al direttore dei lavori per garantire la regolarità dell’esecuzione e vigilare, insieme al coordinatore per la sicurezza, sul rispetto delle norme relative alla sicurezza, soprattutto in caso di subappalto.
- Assumere formalmente il ruolo di responsabile dei lavori in materia di salute e sicurezza nei cantieri, e nominare i coordinatori per la sicurezza nelle fasi di progettazione ed esecuzione;
- Autorizzare modifiche contrattuali e approvare nuovi prezzi per lavorazioni aggiuntive. Può ordinare la sospensione dei lavori per cause di interesse pubblico e disporne la ripresa, aggiornando i termini contrattuali;
- Avviare procedure di accordo bonario in caso di contenziosi, proporre risoluzioni contrattuali e irrogare penali in caso di ritardi o inadempimenti, anche sulla base delle segnalazioni del direttore dei lavori;
- Rilasciare certificati di pagamento e verificare la regolarità contributiva dell’appaltatore e dei subappaltatori. Al termine dei lavori, emette anche i certificati di ultimazione e di esecuzione;
- Vigilare sull’esecuzione conforme dei lavori, anche nelle concessioni, e verificare che le prestazioni contrattuali siano effettivamente svolte dall’impresa ausiliaria nei contratti di avvalimento;
- Se in possesso delle competenze necessarie, il RUP può svolgere anche le funzioni di DEC (Direttore dell’Esecuzione), salvo nei casi espressamente vietati.
Questa vasta gamma di responsabilità nella fase esecutiva, che include la sicurezza, le modifiche contrattuali, la risoluzione delle controversie e la certificazione finale, posiziona il RUP come il garante ultimo del successo e della conformità di un progetto.
Compenso ed incentivi per il Responsabile Unico del Progetto
Il nuovo Codice dei Contratti prevede per il Responsabile Unico del Progetto un incentivo economico chiamato “incentivo tecnico”, pari al 2% dell’importo base della gara. Di questa somma, una parte consistente, fino all’80%, può essere destinata al Responsabile Unico del Progetto e agli altri tecnici coinvolti nel processo. Tuttavia, è previsto un limite massimo: l’incentivo tecnico non può superare l’equivalente del 100% della retribuzione lorda annua del dipendente che lo riceve.
Le stazioni appaltanti hanno la possibilità di utilizzare fino all’1% dell’importo a base di gara per affidare incarichi di supporto tecnico o legale. Questi incarichi possono essere assegnati direttamente dal RUP, senza necessità di gara, una possibilità che ha sollevato alcune perplessità, in particolare da parte di ANAC. Il timore riguarda appalti di grande valore, dove anche l’1% può rappresentare cifre rilevanti, lasciando spazio a margini di discrezionalità e rischi per la trasparenza e potenziali infrazioni.
RUP e digitalizzazione degli appalti: nuove competenze e obblighi
Il Responsabile Unico del Progetto ha un ruolo centrale non solo nel nuovo Codice dei Contratti, ma anche nella digitalizzazione dell’intero ciclo di vita del contratto pubblico. È infatti il garante della gestione informativa digitale (GID), ed è tenuto allo svolgimento di mansioni che comprendono:
- Gestione e condivisione dei dati su piattaforme digitali sicure
- Uso del Building Information Modeling (BIM)
- Approvvigionamento elettronico (e-Procurement)
- Adozione di CDE, ambienti di condivisione dati sicuri e certificati
Il RUP è quindi chiamato ad operare anche in ambienti digitali complessi, al fine di garantire che i flussi informativi siano affidabili, sicuri, tempestivi e conformi alle normative vigenti. In tale ambito, il RUP lavora in stretta collaborazione con figure specializzate come il BIM Manager, il BIM Coordinator e il CDE Manager.
Rapporti e relazioni del Responsabile Unico del Progetto con gli altri soggetti dell’appalto
Essendo il coordinatore dell’intera procedura di appalto, il RUP è tenuto a dover supervisionare tutti e a collaborare con le diverse figure professionali legate al progetto. Sebbene in alcuni casi può provvedere a delegare alcune attività, rimane comunque in capo a lui la responsabilità generale relativa alla correttezza della gara.
A tal proposito, è tenuto a coordinare sul lavoro del progettista, per garantire che il progetto sia coerente con gli obiettivi tecnici e normativi, così come deve vigilare sull’esecuzione tecnica, redigere i documenti contabili, e segnalare eventuali criticità.
È compito del Responsabile Unico del Progetto anche impartire al direttore dei lavori le direttive per l’esecuzione materiale del contratto e vigilare sull’avanzamento dei lavori.
Per quanto riguarda i contratti di servizi e forniture, c’è anche un’altra figura con cui il Responsabile Unico del Progetto è tenuto a collaborare e che abbiamo già citato, ovvero il Direttore dell’Esecuzione del Contratto (DEC), che si occupa di garantire la corretta attuazione del contratto nella fase esecutiva.
Anche se in alcuni casi le due figure possono coincidere in alcuni compiti, il RUP ha comunque una funzione più ampia e di responsabilità maggiore, mentre il DEC si concentra sulla fase post-affidamento.
Conoscenze multidisciplinari e formazione continua necessarie al Responsabile Unico del Progetto
La riforma introdotta col nuovo Codice degli Appalti richiede infine che il Responsabile Unico del Progetto sia una figura altamente preparata e aggiornata, grazie ad una formazione continua e multidisciplinare.Oltre alle competenze tecniche (di ingegneria e architettura), servono anche conoscenze giuridiche, amministrative e finanziarie: è fondamentale che il RUP sappia interpretare correttamente le norme, predisporre la documentazione necessaria, gestire le relazioni con enti pubblici e privati e monitorare costi e risultati.
La formazione in Project Management è quindi ormai imprescindibile ed essenziale per un Responsabile Unico del Progetto, specie per quanto riguarda la gestione di lavori complessi. I corsi devono essere certificati e strutturati per garantire il raggiungimento degli standard di qualità e competenza definiti dalla normativa, per affrontare con competenza tutte le sfide legate all’affidamento e all’esecuzione dei contratti pubblici.
Andrea de Bonis
Avvocato amministrativista, patrocinante in Cassazione e Giurisdizioni Superiori. Laureato con Masters alla Lumsa, esperto in appalti e contratti pubblici. Partner di 24 Avvocati e relatore universitario, pubblico articoli specialistici con un linguaggio chiaro e accessibile, rendendo il diritto comprensibile a tutti.