
Le concessioni balneari rilasciate prima del 28 dicembre 2009 restano valide fino al 31 dicembre 2033. Lo ha stabilito il Tar Toscana con la sentenza n. 431 del 2025, confermando che l’applicazione della direttiva Bolkestein non si estende retroattivamente a concessioni esistenti prima della sua trasposizione nell’ordinamento italiano.
Il contenzioso tra Comune e concessionario
La vicenda giudiziaria è nata dal contenzioso tra il Comune di Forte dei Marmi e un titolare di concessione demaniale marittima a uso turistico-ricreativo, rilasciata prima del 2018 con scadenza fissata al 31 dicembre 2037. Il concessionario aveva richiesto l’ampliamento dell’area assegnata per realizzare una piscina, in base all’articolo 24 del Dpr 328/1952.
L’ente locale aveva accolto l’istanza, ma aveva ridotto la durata della concessione al 31 dicembre 2023, rifacendosi alle sentenze nn. 17 e 18/2021 dell’Adunanza Plenaria del Consiglio di Stato, che avevano dichiarato illegittima la proroga automatica delle concessioni fino al 2033 prevista dalla legge n. 145/2018.
La decisione del Tar
Il ricorrente ha contestato la decisione del Comune, sostenendo che la concessione principale era stata ottenuta tramite evidenza pubblica con scadenza naturale al 2037 e che le altre concessioni accorpate erano state rilasciate prima del 28 dicembre 2009. Secondo il Tar, il Comune ha erroneamente disapplicato la proroga prevista dalla legge n. 145/2018, prendendo come riferimento la data limite del 31 dicembre 2023 indicata dal Consiglio di Stato invece della scadenza legale al 2033.
Il Tar Toscana ha chiarito che l’articolo 24 del regolamento del codice della navigazione non prevede il rilascio di una nuova concessione per l’ampliamento, ma un semplice atto suppletivo. Di conseguenza, il Comune avrebbe dovuto rispettare la scadenza originaria del 2037 per la concessione principale e prorogare fino al 2033 le concessioni accorpate rilasciate prima della direttiva Bolkestein.
Conclusioni
Questa pronuncia conferma un orientamento giurisprudenziale che distingue tra concessioni rilasciate prima e dopo il 28 dicembre 2009. Secondo la sentenza n. 229/2022 del Consiglio di Stato, le concessioni pre-Bolkestein non rientrano nell’applicazione della direttiva europea. Tuttavia, la questione non è stata ancora affrontata dalle sentenze dell’Adunanza Plenaria del Consiglio di Stato e potrebbe essere oggetto di una futura pronuncia della Corte di Giustizia UE, chiamata a esprimersi su diverse questioni pregiudiziali in materia di concessioni balneari sollevate dal Giudice di Pace di Rimini (ordinanza n. 967/2024).
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Andrea de Bonis
Avvocato amministrativista, patrocinante in Cassazione e Giurisdizioni Superiori. Laureato con Masters alla Lumsa, esperto in appalti e contratti pubblici. Partner di 24 Avvocati e relatore universitario, pubblico articoli specialistici con un linguaggio chiaro e accessibile, rendendo il diritto comprensibile a tutti.